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Querelle vaccini. Attenti a generalizzare.

Il tema è molto delicato e merita discussioni di pregio e d’alto livello scientifico. Ma non è così; anzi, se ne parla con una certa grossolanità come se il vaccino fosse una caramella da mangiare o da non mangiare.

Bisogna fare fede ai centri epidemiologici che hanno il polso della situazione delle malattie infettive, ma, nello stesso tempo, bisogna considerare che il vaccino rappresenta una inoculazione del virus della malattia dagli effetti imprevedibili. La taratura del vaccino viene fatta su determinate statistiche, ma non è personalizzata bambino per bambino, quindi il rischio che abbia degli effetti collaterali e sconosciuti esiste.

Per il problema vaccinare o non vaccinare i figli c’è da dire che, fintanto che l’Italia lascia la libera scelta se vaccinare o meno, ogni discussione è inutile. Se uno Stato ritiene che, epidemiologicamente parlando, la situazione diventa grave, con immediatezza dovrebbe emanare un decreto in cui, per motivi di emergenza, si obbliga la vaccinazione.

Ciò non toglie, comunque, che la discussione, sempre se fatta a certi livelli, non può che rappresentare un arricchimento di questa strategia terapeutica e di prevenzione.

Sanità: 24 prestazioni mediche diventeranno a pagamento

Con i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), e cioè le prestazioni garantite ai cittadini gratuitamente o con compartecipazione alla spesa, alcuni servizi forniti dalla sanità pubblica non saranno più gratuiti. Si pagheranno ticket per 60,4 milioni di euro, calcola la Cgil sulla base di stime del ministero della Salute.

Sono 24 le prestazioni non più gratuite: si va da interventi di piccola chirurgia come l’intervento per la cataratta o per il tunnel carpale fino ad interventi di artroscopia ed artroplastica.

I ticket scatteranno nel 2017 e spetteranno alle Regioni. La loro introduzione non è automatica: ciascuna regione può decidere di non far pagare ciò che oggi è gratuito. La sanità pubblica affidata alla gestione delle Regioni è finanziata dal gettito fiscale, innanzitutto dell’Irap, ma ora lo Stato autorizza ed incentiva l’adozione di ticket su una più vasta gamma di prestazioni fornite dalle strutture sanitarie pubbliche.

Cure truffa: tanti malati raggirati

In una nota città del centro Italia, in un improvvisato ambulatorio medico, un ingegnere biomedico ed altri professionisti, non abusando della professione medica, somministravano cure miracolose approfittando della disperazione di tanti malati. La cura era promessa per le più svariate patologie, soprattutto legate al sistema nervoso centrale. Il costo della terapia variava da 3000 a 4000 Euro. Ovviamente nessuno è guarito, anzi. Ciò insegni a guardarsi bene dalle facili promesse di tanti ciarlatani ancora sulla piazza.

La differenza la fa l’igiene. Attenti alla sterilità dei ferri!

Forse non tutti sanno che una differenza sostanziale tra podologo, ovvero il medico dei piedi, e l’estetista corre una differenza sostanziale, che è quella della sterilità dei ferri. Infatti, i podologi hanno l’obbligo della sterilità dei ferri utilizzati per pedicure, manicure, e quant’altro, mentre gli estetisti no. Quindi, occhio all’igiene!

Salute addio: 11 milioni di italiani non si curano per il costo eccessivo

Passano da 9 a 11 milioni gli italiani che non si curano per tanti motivi, primo tra i quali il reddito, non sufficiente per versare i ticket o fruire della sanità privata.
È da notare che il cittadino che usufruisce dei beni relativi alla salute è comunque un consumatore, in quanto chi fornisce il prodotto sanità è un’azienda: le strutture che erogano questi servizi, infatti, si chiamano aziende sanitarie locali.
Anche questo genere di prestazione – è bene sottilinearlo – ricade sotto il codice del consumo, e l’azienda che fornisce il “bene salute” è l’azienda sanitaria locale.
Altro dato allarmante è quello della diminuzione della durata della vita media, calato proprio in concomitanza con il calo del numero degli utenti della sanità pubblica.

La dislessia: cos’è e come comportarsi

La dislessia comporta difficoltà di grado lieve, medio e severo nella lettura e nella comprensione dei testi e dei numeri, nella memorizzazione delle definizioni e dei termini specifici.
In generale i bambini con dislessia non hanno un “rapporto natutale” con l’apprendimento, ma necessitano di spiegazioni che passino anche attraverso l’esempio concreto e la sperimentazione.
Inoltre lo schema riassuntivo dove sia esimplificato il percorso ragionato fatto dall’insegnante, è molto importante per l’alunno dislessico. Ciò riguarda tutte le discipline scolastiche.
La diagnosi permette di capire ed ad evitare errori come colpevolizzare il bambino. Fatta la diagnosi infatti si possono mettere in atto aiuti specifici, tecniche e “concessioni” come tempi più lunghi per svolgere i compiti.
I dislessici hanno un diverso modo di imparare, ma comunque imparano.
E adesso sentite: la dislessia può essere un dono? Molti personaggi famosi in campi diversi ne sono e ne erano affetti.
Una piccola serie di nomi come esempio? Leonardo Da Vinci, Tom Cruose, Jhon Lennon, Magie Johnsono, Pablo Picasso, Andy Warhol, Walt Disney, Hans Christian Anderson, Agatha CHristie, Albert Einstein…..

(M.M.)

DAVVERO I VACCINI…

Si stanno verificando morti riconducibili ai vaccini antinfluenzali? Se è così, vuol dire che qualcosa non va nel pianeta sanità.
Ciò che appare ancor più clamoroso è la non sospensione della vaccinazione, sostituito da un indegno scarica barile fra Ministero e Regioni.
Intanto si continuano le vaccinazioni, quasi come se queste fiale si debbano inoculare. Chi protegge i soggetti che vengono vaccinati?

PORTE APERTE AL MONDO VEGAN

Ecco i primi corsi vegan di formazione etica/scientifica specifici per medici, farmacisti e erboristi
VEGANOKFARMA: Il mondo che ruota intorno all’asse delle farmacie può sembrare assai distante dalla cultura vegan, ma in realtà la crescita esponenziale di chi sceglie di vivere rispettando l’etica vegan, rende impossibile per ogni farmacia Continue reading “PORTE APERTE AL MONDO VEGAN” »

LO STATO PRODURRÀ MARIJUANA

Sarà solo ad uso terapeutico. Per un paradosso della storia, a produrla sarà l’esercito ita-liano: verrà coltivata dallo stabilimento chimico militare di Firenze. Le origini dell’istituto farmaceutico risalgono al 1853, quando a Torino fu istituito un deposito di Farmacia milita-re.
Oggi lo stabilimento fiorentino, nato con l’obiettivo di produrre medicamenti per il mondo militare, ha esteso la sua attività anche al settore civile. E ora produrrà i farmaci derivati dalla cannabis attualmente importati dall’estero a costi elevati. Il via libera è stato dato dai ministri della Difesa e della Salute Roberta Pinotti e Beatrice Lorenzin, Continue reading “LO STATO PRODURRÀ MARIJUANA” »