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Disdetta dei contratti telefonici

In tema di contratti telefonici, a fronte della moltitudine di offerte che quotidianamente vengono proposte ad ogni tipo di utente, è opportuno conoscere i principi giuridici che regolano il passaggio da un gestore ad un altro. Difatti, nel 2007 sono stati emanati il Decreto Bersani e la Legge 2 aprile 2007 (decreto Bersani bis), che hanno sancito il principio per cui qualsiasi utente possa recedere dal proprio contratto telefonico in qualsiasi momento e senza l’addebito di qualsivoglia penale. Gli unici importi addebitabili all’utente sono imputabili ai semplici costi di gestione, sostenuti dall’operatore ed inerenti al trasferimento dell’utenza o alla disattivazione di servizi; riguardo a ciò, è necessario prestare particolare attenzione alle clausole sottoscritte al momento della conclusione del contratto telefonico, le quali potrebbero comportare l’acquisto di un dispositivo telefonico (smartphone, tablet, modem…) a rate e che obbligherebbero l’utente a saldare l’intero importo al momento del recesso del contratto principale.

Quindi, qualora sorgano difficoltà durante il passaggio da un gestore ad un altro, si suggerisce di contattarci tempestivamente al numero 331 7627666 o all’email sportellotelefonia@tutelaconsumatori.it, affinché non si corra il rischio di incorrere in ulteriori more e spese maggiorate.

Con WhatsCall telefonate gratuite in tutto il mondo

WhatsCall è un’applicazione innovativa per sistemi Android che permette di chiamare in tutto il mondo gratuitamente sfruttando la propria connessione dati. Le modalità in cui avviene la chiamata sono due.

Se chi riceve la chiamata è connesso alla rete, la telefonata è gratuita e non ha limiti di tempo.

Nel caso in cui il numero chiamato non sia connesso ad internet, invece, è comunque possibile chiamare attraverso l’applicazione in più di 230 Paesi utilizzando dei crediti che si ottengono accettando di visionare della pubblicità (annunci e filmati pubblicitari) o invitando gli amici ad utilizzare WhatsCall. In questo modo si possono otttenere fino a 30 minuti di chiamate ogni giorno; l’interlocutore risponde alla chiamata come se fosse una normale telefonata.

L’applicazione è sviluppata da Cheetah Mobile ed include funzioni avanzate come identificazione del chiamante e blocco delle telefonate indesiderate. Le recensioni degli utilizzatori su Play Store assegnano un valore medio di 4.6 su 5 all’applicazione, con la quasi totalità di valutazioni che esprimono la massima soddisfazione. I requisiti di sistema sono Android 4.0 o versioni successive.

WhatsCall è disponibile su Play Store gratuitamente all’indirizzo che riportiamo di seguito.

WhatsCall su Play Store

Problemi di lingua? Presto risolti.

La tecnologia sta risolvendo il problema dell’incomprensione dovuto alla diversità della lingua. È stato, infatti, realizzato un auricolare che, collegato allo smartphone, permette di dialogare con un’altra persona parlando nella propria lingua e, con traduzione simultanea, consente all’interlocutore di ascoltare nella propria ciò che noi stiamo dicendo. Attualmente sono disponibili 56 lingue, ma, verosimilmente, l’applicazione si estenderà il più possibile a tante altre: un abbattimento di barriere tra i popoli.

Leggi europee o leggi nazionali: quali valgono?

Tra le domande più frequenti che ci vengono poste c’è quella di sapere se valgano le leggi europee oppure quelle nazionali. La risposta è che la legge europea diventa valida anche sul territorio nazionale quando la nazione stessa ha emesso una legge di recepimento. Anche per la tutela dei consumatori accade la stessa cosa. Quindi, la risposta alla domanda iniziale è che vale la legge nazionale, a meno che non sia stata recepita la legge europea che, quindi, diventa valida a livello nazionale.

Volkswagen: le auto dello scandalo saranno rese conformi

Buone notizie riguardo al cosiddetto “dieselgate”: a seguito dell’incontro con 31 organizzazioni di consumatori di tutta Europa, tenutosi ai primi di settembre, la Volkswagen si è impegnata ad attuare un piano d’azione europeo per regolarizzare le auto coinvolte nello scandalo sulle emissioni. La casa automobilistica ha accettato di informare i consumatori entro la fine del 2016 e di riparare tutte le auto entro l’autunno 2017.
Il commissario europeo per la giustizia, la tutela dei consumatori e l’uguaglianza di genere nella commissione Juncker Věra Jourová si è impegnata a seguire la vicenda, incontrando le associazioni dei consumatori nel mese di ottobre.

Prelievo forzoso dai conti correnti

Proprio così. Il provvedimento deve ancora essere approvato, ma si delineano già i confini. Tutto nasce dal fondo di garanzia interbancario al quale si sono rivolti i correntisti truffati. La risposta è stata che il fondo è vuoto. Per riempire questo fondo le banche, che lamentano sofferenze, dovranno necessariamente effettuare un prelievo forzoso sui nostri conti correnti. I prelievi potranno arrivare ai 25 Euro all’anno a seconda della tipologia di voce a cui si vuole attribuire il prelievo, ma è evidente che anche pochi euro, moltiplicati per il numero di conti correnti esistenti, porteranno all’incasso di una somma notevole. Molti si chiedono se questo prelievo sia una tantum, ma è intuibile che la risposta sia negativa. Infatti, una volta instaurato il meccanismo, non saranno certamente le banche a fare marcia indietro, lasciando così il prelievo in eterno, come capita per le tante accise imposte dallo Stato.

Sanità: 24 prestazioni mediche diventeranno a pagamento

Con i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), e cioè le prestazioni garantite ai cittadini gratuitamente o con compartecipazione alla spesa, alcuni servizi forniti dalla sanità pubblica non saranno più gratuiti. Si pagheranno ticket per 60,4 milioni di euro, calcola la Cgil sulla base di stime del ministero della Salute.

Sono 24 le prestazioni non più gratuite: si va da interventi di piccola chirurgia come l’intervento per la cataratta o per il tunnel carpale fino ad interventi di artroscopia ed artroplastica.

I ticket scatteranno nel 2017 e spetteranno alle Regioni. La loro introduzione non è automatica: ciascuna regione può decidere di non far pagare ciò che oggi è gratuito. La sanità pubblica affidata alla gestione delle Regioni è finanziata dal gettito fiscale, innanzitutto dell’Irap, ma ora lo Stato autorizza ed incentiva l’adozione di ticket su una più vasta gamma di prestazioni fornite dalle strutture sanitarie pubbliche.

Cure truffa: tanti malati raggirati

In una nota città del centro Italia, in un improvvisato ambulatorio medico, un ingegnere biomedico ed altri professionisti, non abusando della professione medica, somministravano cure miracolose approfittando della disperazione di tanti malati. La cura era promessa per le più svariate patologie, soprattutto legate al sistema nervoso centrale. Il costo della terapia variava da 3000 a 4000 Euro. Ovviamente nessuno è guarito, anzi. Ciò insegni a guardarsi bene dalle facili promesse di tanti ciarlatani ancora sulla piazza.

Tavoli paritetici. Cosa sono?

Sono ormai consueti gli accordi tra associazioni di consumatori e fornitori o gestori. Ovviamente, questi accordi vanno regolamentati e protocollati. Per fare ciò, le associazioni dei consumatori si sono incontrate con Enel in data 22 settembre 2016, ed hanno siglato degli accordi dei quali, in rete, si può trovare documentazione. Ciò non toglie la possibilità di effettuare reclami per disagi all’utenza o danni provocati dal gestore stesso. Il tavolo paritetico serve per eventualmente dirimere una diatriba nata appunto da un disservizio. Sicuramente, si tratta di un un passo avanti per i consumatori.

Samsung ed LG: test sui televisori truccati in stile Volkswagen?

Software per truccare i consumi energetici di televisori di marche importanti come Samsung ed LG: la denuncia viene dall’associazione statunitense Natural Resources Defense Council, che ha commissionato test su alcuni modelli di apparecchi televisivi. Così, quando accendiamo lo schermo, possiamo arrivare a consumare fino al doppio dell’elettricità prevista. Le aziende non avrebbero violato la legge, ma effettuato scelte in contrasto con lo spirito della norma sull’efficienza energetica, elemento che può orientare le scelte dei consumatori attenti all’ecologia.

Secondo la denuncia, il sistema funziona in questo modo: i test di consumo non vengono effettuati con metodi che riproducono il modo reale di utilizzare i televisori, ma in modo artificiale secondo regole che non rispecchiano l’uso quotidiano. Il Natural Resources Defense Council ipotizza che i produttori inseriscano negli apparecchi un software che, appena riconosce la sequenza del test, fa scattare una speciale modalità di risparmio energetico. Secondo l’associazione americana, questo trucco costerebbe agli Stati Uniti un innalzamento della bolletta elettrica, nel corso degli anni di uso degli apparecchi truccati, pari a 1,2 miliardi di dollari.

La vicenda coinvolge marchi che in Europa sono al primo ed al secondo posto per vendite.