FALLIMENTO COFEUR

Ieri, 17 Febbraio, presso il Tribunale di Milano, e’ stato condannato il curatore a nove anni di reclusione, diventati poi sei per via dell’ indulto, ed e’ stato condannato anche il Ministero delle Attivita’ Produttive al risarcimento in solido delle parti civili con provvisionali immediatamente esigibili.

Di tutto il Fallimento Cofeur – Patrimonium, solo una trentina di persone stanno iniziando a rientrare delle cifre perdute.

Un plauso ai Giudici che, seppur nella nota lentezza della Giustizia, puniscono spesso in maniera esemplare, coloro che malversano o sottraggono in maniera illecita il denaro di fiduciosi investitori.

199? NO, GRAZIE!

La garanzia di elettrodomestici da casa, tipo frigorifero, lavapiatti, ecc. viene normalmente gestita dai punti di assistenza delle case produttrici.

La prassi legale dovrebbe essere la seguente: rivolgendosi al rivenditore, questi dovrebbe chiamare il centro assistenza, comunicargli il nome ed il recapito del consumatore che manifesta l’ anomalia, accertarsi che il centro assistenza intervenga in tempi congrui al fine di evitare la richiesta di risoluzione del contratto da parte del consumatore ed accollarsi ogni spesa, fatto salvo che l’ anomalia del bene in questione non sia causata dal consumatore.

Invece cosa avviene?  Il rivenditore sbologna tutto al consumatore, dandogli un numero 199, cosi’ il consumatore si trova ad instaurare un rapporto diretto con l’ assistenza, sobbarcandosi eventuali oneri di chiamata (che di legge non esiste) e il lucroso 199 che può costare, da rete mobile e da certi gestori, anche 40 eurocent (quasi 800 lire) al minuto! RIFIUTATE, QUINDI, IL RISPETTO DELLA GARANZIA ACCETTANDO DI CHIAMARE UN 199.

SCONTRINI & FRODI

AGI – Agenzia Giornalistica Italia – Roma,Italy
Napoli – 3 Gennaio – Nel primo giorno di saldi, ieri, il 42,3% dei commercianti non ha emesso lo scontrino fiscale. La denuncia arriva da Vittorio Carlomagno,

Questi consumatori, oltre a perdere il diritto ad ogni garanzia, fanno pagare allo Stato, e quindi a tutti, parte degli sconti. Lo scontrino fiscale dev’essere preteso.

Saldi

LE SOLITE MA SEMPRE VALIDE REGOLE

Le regole sono sempre quelle, ma molti le dimenticano. Eccole di nuovo:
– Prodotti: i capi in saldo normalmente dovrebbero rispettare la stagionalita’, ovvero essere della stagione che si sta concludendo; tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi di stagioni precedenti.

Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo intero, lo sconto ed il prezzo ridotto.
– Pagamenti: come fossero acquisti  normali, quindi contante, no assegni se non a discrezione dell’esercente, bancomat, carte di credito. Per queste ultime vige l’obbligo d’accettaziome quando sono esposte vetrofanie o adesivi che ne pubblicizzano la convenzione.
– Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
– Cambio merce: nessun obbligo di cambiare il capo.
Generalmente e’ lasciato alla discrezionalità del negoziante, a meno che:
il prodotto non sia danneggiato;
non conforme. In questo caso scatta l’obbligo della riparazione o della sostituzione del capo;
nel caso ciò risulti impossibile, si applica una riduzione o la restituzione del prezzo pagato.
Il consumatore è però tenuto a denunciare il vizio entro sessanta giorni.

CONSERVARE LO SCONTRINO FISCALE.

Per i soli Soci e’ disponibile un “servizio informazioni” con (e soo) SMS al 340 8377161.

Precisare nome, cognome e problema.