PODOLOGO. UNA NUOVA FIGURA.

Forse non tutti sanno che Italia, da qualche anno, esiste la figura del podologo.
Il podologo è la figura sanitaria che si occupa delle problematiche che colpiscono il piede e l’arto inferiore, ma per molti motivi è ancora quasi del tutto sconosciuta.
L’altro giorno ho notato una vignetta satirica che illustrava lo svolgersi di una semplice visita nell’ambulatorio podologico. E’ allora che ho intuito che qualcosa si sta muovendo sulla strada che porta a una maggiore educazione sanitaria e allora ben venga una vignetta, o meglio ancora un articolo informativo, che parli di sanità, per informare il cittadino – consumatore.
Di seguito cercherò di fare un po’ di chiarezza sulle funzioni del podologo, elencandone competenze e inquadramento legislativo.
Il Ministero della Sanità, con l’articolo 6 comma 3 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, ha individuato la figura professionale del podologo.
Il podologo è l’operatore sanitario che in possesso del diploma universitario abilitante, tratta dopo esame obiettivo del piede, le callosità, le unghie ipertrofiche, deformi e incarnite, nonché il piede doloroso. Il podologo, su prescrizione medica, previene e svolge la medicazione delle ulcerazioni delle verruche del piede e assiste, anche ai fini dell’educazione sanitaria, i soggetti portatori di malattie a rischio.
Il podologo individua, e segnala al medico, le sospette condizioni patologiche che richiedono un approfondimento diagnostico o un intervento terapeutico. Svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero – professionale.
Nella compagine italiana, purtroppo, esistono numerose figure artigianali che cercano di sostituirsi alla figura sanitaria preposta dal Ministero della Sanità. E’ importante dire che centri estetici, o i più antichi e conosciuti “callisti”, possono unicamente agire a favore dell’estetica del piede, ma in nessun modo intervenire nel trattamento e cura di qualsiasi affezione d’ interesse podologico. La suddetta precisazione non deve far pensare a una lotta di classe fra esperti che vogliano ritagliarsi una fetta più o meno importante di mercato, ma ad un’importante presa di posizione, a favore della salute e della salvaguardia del paziente che è, in ultima istanza, consumatore.
Penso sia importante scegliere una figura qualificata che risponda a trecentosessanta gradi dell’operato fatto con opportune garanzie civilistiche, (coperte da assicurazioni professionali, che possono avere solo coloro che sono deputati a svolgere quella professione) ma soprattutto riconosciuti dal Ministero della Sanità. L’agire in questa direzione “porta” il consumatore nelle mani di personale qualificato che sappia rispondere a tutte le domande del paziente, sappia risolvere le problematiche con competenza, offrendo così un servizio di alta qualità. Dr. Luca Baccolini

CRACK CIRIO

4 Luglio. Concluso il processo Cirio. Dopo dieci ore di camera di consiglio, la prima sezione penale del Tribunale di Roma, ha condannato, in primo grado, a 9 anni di reclusione Cragnotti e a 4 anni Geronzi.
La pubblica accusa aveva chiesto rispettivamente 15 e 8 anni.
Gli imputati erano 35; le accuse passavano dalla bancarotta fraudolenta alla truffa.
Condannata a pagare in solido Unicredit, I cui denari contribuiranno al parziale rimborsato degli oltre 12 mila investitori coinvolti nel crack.
Attendiamo a comunicare ulteriori dettagli non appena entreremo in possesso della copia, già richiesta alla Cancelleria del Tribunale di Roma, del dispositivo (P.Q.M.). La sentenza integrale sarà pubblicata entro 90 giorni,
Possiamo anticipare che le parti civili, tra cui anche voi investitori, dovranno essere risarcite; intanto è stata prevista una provvisionale del 5%.