Tutti i pagamenti che effettuiamo, qualsiasi sia il motivo, comportano la consegna di una ricevuta, che va conservata per un determinato periodo di tempo al fine di provare l’avvenuto pagamento. Il periodo trascorso il quale si può buttare la ricevuta è variabile, e dipende dal motivo del pagamento: fattura di un artigiano, conto dell’albergo, acquisto di un bene, utenza, imposte e tasse richiedono tempi diversi.
Data la mole di documenti da conservare, può capitare che si smarriscano ricevute, oppure che vadano buttate per errore. Nel caso in cui arrivi la richiesta di dimostrare un avvenuto pagamento, se non si è in grado di recuperare il documento, vale la regola di valutare se la richiesta arrivi nei tempi giusti: se la richiesta è effettuata oltre il tempo limite, infatti, essa è da considerarsi nulla, e nulla deve essere dimostrato. Se si hanno dei dubbi, un associazione di consumatori può essere sicuramente d’aiuto.