Forse non tutti sanno che un condominio è considerato, giurisprudenzialmente, un consumatore, in quanto è un’associazione di aventi codici fiscali alfanumerici, nonostante il fatto che tali codici confluiscano poi in un codice fiscale numerico. L’entità del condominio come associazione di persone fisiche permette ai giudici di attribuirgli lo status di consumatore.
Ci si chiede, allora, perché tanti amministratori, anche per levarsi di dosso tante rogne con i fornitori, non scrivono “condominio: associazione di consumatori”? È presto detto.
Un amministratore di condominio difficilmente si mette in contrasto con i propri fornitori: non gli conviene.
Infatti, se lo facesse, egli dovrebbe far valere sul fornitore la garanzia di 24 mesi, mentre invece così, a favore del condominio, vi è una garanzia di soli 12 mesi, riservata ai soggetti non consumatori. Bella roba, ma siamo qui, in Italia, e ciò non stupisce.