Centrali nucleari francesi chiuse per controlli: quali ripercussuioni sulle nostre bollette?

In seguito all’incidente alla centrale atomica di Fukushima nel 2011, l’Agenzia per la Sicurezza Atomica ha stabilito che tutte le centrali nucleari in Europa vengano sottoposte a controlli più severi e frequenti. In particolare, proprio in questo periodo vengono chiusi i reattori francesi da cui dipende un considerevole quantitativo dell’energia elettrica importata nel nostro paese, in quanto incapace di garantirsi un proprio fabbisogno energetico.

Tralasciando i motivi che hanno segnato per decenni l’assenza di una politica energetica seria in questo paese, appare palese quanto il semplice fatto di dovere importare l’energia elettrica dall’estero comporti per il consumatore italiano una bolletta certamente più esosa rispetto ad altri paesi europei; a ciò si aggiunga il fatto che il blocco dei reattori per i suddetti controlli comporterà una sostanziale lievitazione del costo del chilowattora.

La spiegazione di tale effetto risiede nella logica delle regole di mercato: difatti, a fronte di un’offerta ridotta si avrà necessariamente un aumento proporzionale dei listini delle borse elettriche in tutta Europa.

In Italia, l’Autorità dell’Energia ha già reso pubblico che il prossimo aggiornamento trimestrale delle bollette elettriche, previsto per fine dicembre, dovrà tenere conto di queste fibrillazioni del mercato e prevede che il sovraccosto nel nostro paese si aggirerà intorno al miliardo di euro.

Il CTCR invita tutti i consumatori a verificare attentamente le bollette energetiche emesse nel corso del prossimo trimestre ed a segnalare eventuali variazioni di importi che risultino eccessivamente esosi, anche alla luce di quanto sin qui segnalato. Parimenti, il CTCR s’impegna a denunciare eventuali abusi all’Autorità Garante ed offre la possibilità di proporre ricorso presso le Sedi competenti.

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