Il titolare del contratto di fornitura di energia elettrica può chiedere il rimborso del canone di abbonamento RAI non dovuto compilando un modello approvato con il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate il 2 agosto 2016. Esso va utilizzato esclusivamente nel caso in cui il canone sia stato pagato a seguito di addebito nella fattura per la fornitura di energia elettrica.
La richiesta può essere presentata via internet a partire dal 15 settembre, o con raccomandata fin d’ora all’indirizzo:
Agenzia delle entrate
Ufficio di Torino 1, S.A.T. – Sportello abbonamenti TV
Casella Postale 22
10121 Torino
che dovrà contenere il modulo compilato e la fotocopia fronte – retro di un documento d’identità valido. Come avvenuto per le comunicazioni precedenti, si suggerisce l’invio senza busta (*).
Tra i motivi più frequenti di un erroneo addebito, vi è la presenza di più utenze elettriche intestate a membri dello stesso nucleo familiare (caso 4). Se non precedentemente comunicato, in questo caso il canone, dovuto una sola volta, è invece pagato in numero pari al numero di utenze. In questo caso occorre anche indicare il codice fiscale del familiare a cui è stato addebitato il canone ed il periodo in cui sussistono i presupposti della richiesta, ossia l’appartenenza alla stessa famiglia anagrafica.
Altro caso è quello di un’abitazione vuota in cui sia presente una fornitura di energia elettrica (caso 5): occorre produrre un’autocertificazione che dichiari il non possesso di un televisore.
Di seguito il collegamento al sito dell’agenzia delle entrate con tutti i casi previsti.
Modulo richiesta rimborso
Informazioni compilazione modulo richiesta rimborso
I rimborsi sono effettuati dalle imprese elettriche mediante accredito sulla prima fattura utile. Nel caso in cui il rimborso da erogare a cura delle imprese elettriche non vada a buon fine, lo stesso sarà pagato direttamente dall’Agenzia delle entrate.
(*) La raccomandata senza busta si spedisce piegando in tre parti uguali il foglio A4 nel senso della larghezza, ottenendo così un “pacchetto” di formato simile al cosiddetto “busta americana” (11×23), e scrivendo l’indirizzo del destinatario in uno spazio bianco che deve essere lasciato a disposizione per questo motivo. Il sistema, utilizzato in questo caso verosimilmente per motivi pratici, permette di dimostrare inequivocabilmente di aver spedito quel documento.