Anche in Italia è stata ammessa la class action contro la casa automobilistica Volkswagen per lo scandalo sulle centraline “truccate”. All’azione legale, promossa da “Altroconsumo”, ha fatto seguito la terza sezione civile del Tribunale di Venezia che ha accolto l’istanza dell’organizzazione. L’azione riguarda veicoli diesel a marchio Volkswagen, Audi, Skoda e Seat, che inquinano fino a 40 volte di più dei limiti stabiliti dalla legge.
Al momento, 30 mila persone hanno aderito alla class action di Altroconsumo, a fronte di un numero ben più grande di veicoli coinvolti: si parla di 650 mila auto in Italia, ed otto milioni in tutta Europa. Negli Stati Uniti, Volkswagen ha dovuto riconoscere da 5 a 10 mila euro ad ogni consumatore danneggiato.
Si auspica che, in questo modo, anche in Italia si possa avere giustizia, e vedere i consumatori giustamente risarciti per un comportamento che, causando un danno ambientale, coinvolge anche la collettività.
Attenzione al “nemico” tempo: si sa che i tempi della giustizia italiana non sono proprio veloci, sicché, per arrivare ai tre gradi di giudizio, saranno necessari tempi lunghi. E, se occorrerà promuovere un’ulteriore causa per rendere esecutiva l’eventuale sentenza favorevole ai consumatori, i tempi si allungheranno ulteriormente: il rischio prescrizione, quindi, è davvero dietro l’angolo.