Volkswagen si è dichiarata colpevole negli Usa, davanti al tribunale distrettuale di Detroit, per cospirazione, ostruzione della giustizia ed introduzione di merci importate negli Stati Uniti per mezzo di false dichiarazioni. Tale dichiarazione è stata effettuata venerdì 10 marzo, nell’ambito del patteggiamento di 4,3 miliardi di dollari annunciato lo scorso gennaio.
La dichiarazione di colpevolezza è stata accettata dal giudice distrettuale che, al termine dell’udienza, ha chiesto più tempo per esaminare l’accordo, data la gravità dei reati. Il giudice ha fissato l’udienza di condanna per il 21 aprile. Il patteggiamento permetterà al gruppo di evitare potenziali sanzioni comprese tra i 17 e i 34 milioni di dollari.
Da quando Volkswagen ha ammesso di utilizzare software per ingannare i test sulle emissioni inquinanti, la casa tedesca ha già pagati 24 miliardi di dollari nei soli Stati Uniti, incluso il risarcimento danni subiti dai clienti.
A questo punto sorge spontanea una domanda: perché i consumatori italiani non sono stati oggetto delle stesse attenzioni riservate ai consumatori americani?