Archivio mensile:Ottobre 2016

Il 31 ottobre scade il termine ultimo per pagare il canone Rai con F24. Chi deve pagarlo?

Tanti utenti sono allarmati perché nei notiziari Rai viene diffuso il comunicato che il 31 ottobre scade il pagamento del canone Rai con modello F24. Questa procedura è dovuta da tutti coloro che non hanno ricevuto l’addebito del canone Rai nelle bollette della luce. Infatti, vi sono persone che sono in possesso di un televisore senza, evidentemente, avere un contratto di fornitura di energia elettrica, e per questo si troverebbero ad evadere il pagamento del canone. Per non evadere occorre pagare entro il 31 ottobre il canone Rai con il modello F24. Per maggiori informazioni leggere la pagina sul sito dell’agenzia delle entrate.

Agenzia delle entrate – Canone Rai

Mense scolastiche: hanno ragione i genitori ad arrabbiarsi?

Secondo i dati raccolti da CittadinanzaAttiva, ad un bambino su tre non piace la mensa, uno su 10 dice che le porzioni non vanno bene; per le famiglie il costo della ristorazione è troppo caro (soprattutto al Nord), c’’è rumore in refettorio ed una realtà su quattro circa consuma il pasto in locali inadatti.

La regione più cara è la sede dei principali operatori di ristorazione collettiva, l’’Emilia Romagna.

Truffe telefoniche: mai rispondere sì ai call center

Sono in aumento le truffe telefoniche da parte di gestori che, tramite call center, propongono a chicchessia piani telefonici più vantaggiosi di quelli che l’interlocutore ha. Anche se ciò fosse vero, consigliamo vivamente di non rispondere mai sì alle domande che vengono poste dagli operatori del call center, perché ciò è sufficiente per iniziare una contrattualizzazione che, in caso di contenzioso, risulterebbe a favore del gestore telefonico.

Quindi, mai accettare offerte telefoniche e pronunciare il fatidico sì. Nel caso ciò capitasse, consigliamo di rivolgersi al nostro sportello telefonia i cui recapiti sono:

Email: sportellotelefonia@tutelaconsumatori.it
Tel. cell. 331 7627666

L’italiano, lingua da esportazione

Il 19 ottobre 2016 è stata la “Giornata ProGrammatica” dedicata alla promozione della lingua italiana.

Il tema di quest’’anno è stato ““L’’italiano e la creatività””.

L’’italiano piace tanto che la Farnesina ritiene la promozione della lingua italiana una “priorità assoluta per la nostra politica estera.”

E’’ la seconda edizione degli Stati generali della lingua italiana, organizzata dal Ministero degli Esteri nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze.

Un dato: due milioni e mezzo di giovani nel mondo studiano l’italiano.

Italiani, napoletani o siciliani

Alcune scuole dell’’Inghilterra e del Galles, con scrupoloso amore per i dettagli, hanno posto una domanda agli Italiani che decidevano di iscriversi: siete italiani” oppure “italiani-siciliani” o
“italiani-napoletani”?

Le scuole si difendono dicendo che lo hanno fatto a fin di bene. Volevano evitare spiacevoli episodi di discriminazione.

Questi moduli pubblicati in rete hanno provocato proteste e sdegno, tanto che è dovuto intervenire l’’ambasciatore italiano chiedendo l’’immediata “rimozione” di questa caratterizzazione pseudo-etnica.

Qualcuno avvisi che siamo un Paese Unito dal 1861;… e parliamo di integrazione??!?

Il Foreign Office ha promesso di correggere i moduli e di far cancellare ogni traccia di possibili offese.

Nuove tecnologie e bambini

Un’indagine recente promossa da Ing Direct ha fotografato il mondo infantile sempre in rapido e costante mutamento.

L’indagine è servita a lanciare un’iniziativa che ha come obiettivo l’individuazione ed il sostegno di progetti che aiutano i bambini a crescere tramite un utilizzo creativo e responsabile delle tecnologie.

L’dea di base è che le tecnologie non siano né buone né cattive, ma che a fare la differenza sia l’uso che se ne fa. I bambini (1-4 anni) dimostrano una capacità precoce di apprendimento nell’uso delle nuove tecnologie e dei dispositivi tattili. Li usano senza alcuna difficoltà, imparano l’alfabeto, nuovi vocaboli e linguaggi, giocano, disegnano, fanno di conto.

Il tablet è uno strumento fantastico, ma la domanda è se l’uso fin dalla tenera età potrebbe incidere sulla creatività dei nuovi nativi digitali in erba. Con il tablet si fanno molte cose,  ma probabilmente (questa è la mia idea!)  un foglio di carta ed un pennarello potrebbero essere migliori strumenti di creatività e di stimolo alla ricerca di nuove forme di espressione individuale.

Molti timori sono espressi in genere da psicologi dell’età evolutiva che ben conoscono l’importanza della capacità creativa nei bambini da 1 a 7 anni e come possa essere penalizzante negarla o limitarla, anche dentro confini tecnologici.

Altro rischio, secondo gli studiosi, è quello di scoraggiare l’interazione sociale in anni nei quali nel cervello del bambino avvengono importanti sviluppi neuronali e neurovegetativi e, conseguentemente, una minore capacità comunicativa.

Serge Tisseron, psichiatra infantile, ha coniato la regola del 3, 6, 9, 12, che suggerisce “nessuno schermo digitale fino a 3 anni compiuti, nessuna console di videogiochi fino a 6 anni, nessun accesso ad internet fino a 9 ed accesso completo alla rete solo dopo i 12 anni”.

Spesso la stessa percezione non è condivisa da genitori e parenti, che fanno a gara a regalare ai propri pargoli dispositivi di ultima generazione come smartphone e tablet.

Ma c’è anche chi sostiene che l’uso di tali strumenti non sia negativo, ma che vada, naturalmente, affiancato sempre da un adulto.

(M.M.)

Scuola: compiti a casa

E’ di questi giorni, ma per l’ennesima volta, una polemica sui compiti a casa.

La C.M. del 20 febbraio 1964 n. 6 dice: “Alla formazione culturale dell’alunno concorrono sia l’azione didattica, attuata nella più viva collaborazione tra docenti e discenti, sia il ripensamento individuale realizzato con lavoro personale dell’alunno a casa”.

Altre C.M. del 1965 e 1969 raccomandano di non sovraccaricare gli alunni, a casa,  di impegni di studio e soprattutto di considerare il fatto che questi potrebbero avere manifestazioni collaterali non proprio della scuola, quali attività sportive, ricreative e artistiche utili per la loro crescita a cui dedicare tempo.

Di recente (2006-2008) il ministro Giuseppe Fioroni in una intervista dichiarava che “i compiti dovrebbero essere svolti PREVALENTEMENTE in classe, in modo che a casa i ragazzi possano interessarsi ad altro: sport, gioco, varia socialità, natura…”. Proponeva poi l’istituzione di una commissione di esperti per dare indicazioni didattiche  al riguardo.

Siamo ancora in attesa di quei risultati pedagogici e didattici e intanto montano le polemiche e le “rivolte” dei genitori.

Più di recente il ministro Stefania Giannini ha promesso che con la riforma della Buona Scuola i compiti a casa diminuiranno.

Un mio pensiero?

Gli insegnanti dovrebbero insegnare ai discenti un valido metodo di studio per portarli ad amare la cultura libera-mente e le famiglie dovrebbero avere rapporti collaborativi con gli insegnanti per la crescita dei ragazzi.

“Non multa sed multum” (Quintiliano, Instit.,X,I,59).

(M.M.)

Disdetta dei contratti telefonici

In tema di contratti telefonici, a fronte della moltitudine di offerte che quotidianamente vengono proposte ad ogni tipo di utente, è opportuno conoscere i principi giuridici che regolano il passaggio da un gestore ad un altro. Difatti, nel 2007 sono stati emanati il Decreto Bersani e la Legge 2 aprile 2007 (decreto Bersani bis), che hanno sancito il principio per cui qualsiasi utente possa recedere dal proprio contratto telefonico in qualsiasi momento e senza l’addebito di qualsivoglia penale. Gli unici importi addebitabili all’utente sono imputabili ai semplici costi di gestione, sostenuti dall’operatore ed inerenti al trasferimento dell’utenza o alla disattivazione di servizi; riguardo a ciò, è necessario prestare particolare attenzione alle clausole sottoscritte al momento della conclusione del contratto telefonico, le quali potrebbero comportare l’acquisto di un dispositivo telefonico (smartphone, tablet, modem…) a rate e che obbligherebbero l’utente a saldare l’intero importo al momento del recesso del contratto principale.

Quindi, qualora sorgano difficoltà durante il passaggio da un gestore ad un altro, si suggerisce di contattarci tempestivamente al numero 331 7627666 o all’email sportellotelefonia@tutelaconsumatori.it, affinché non si corra il rischio di incorrere in ulteriori more e spese maggiorate.

Con WhatsCall telefonate gratuite in tutto il mondo

WhatsCall è un’applicazione innovativa per sistemi Android che permette di chiamare in tutto il mondo gratuitamente sfruttando la propria connessione dati. Le modalità in cui avviene la chiamata sono due.

Se chi riceve la chiamata è connesso alla rete, la telefonata è gratuita e non ha limiti di tempo.

Nel caso in cui il numero chiamato non sia connesso ad internet, invece, è comunque possibile chiamare attraverso l’applicazione in più di 230 Paesi utilizzando dei crediti che si ottengono accettando di visionare della pubblicità (annunci e filmati pubblicitari) o invitando gli amici ad utilizzare WhatsCall. In questo modo si possono otttenere fino a 30 minuti di chiamate ogni giorno; l’interlocutore risponde alla chiamata come se fosse una normale telefonata.

L’applicazione è sviluppata da Cheetah Mobile ed include funzioni avanzate come identificazione del chiamante e blocco delle telefonate indesiderate. Le recensioni degli utilizzatori su Play Store assegnano un valore medio di 4.6 su 5 all’applicazione, con la quasi totalità di valutazioni che esprimono la massima soddisfazione. I requisiti di sistema sono Android 4.0 o versioni successive.

WhatsCall è disponibile su Play Store gratuitamente all’indirizzo che riportiamo di seguito.

WhatsCall su Play Store