Donne straniere che hanno svolto mansioni di badante nelle case degli apuani si sono rivolte al tribunale di Massa per chiedere soldi per stipendi inadeguati, contributi non versati, ferie non godute e festità non rispettate. A giudicare dalle sentenze già depositate, nel 90% dei casi hanno ragione, la qual cosa comporta notevoli esborsi per le famiglie: stiamo parlando di cifre che spesso superano i diecimila euro. Spesso la cosa accade quando la persona accudita è deceduta, sicché le richieste, quando accolte, impongono un indennizzo che spetta agli eredi.
Prima di arrivare in tribunale, qualcuno cerca un intesa per la definizione bonaria della questione volta a chiudere anticipatamente la contesa. Il consiglio, di solito, è proprio questo: con importi minori di diecimila euro si sconsiglia sempre di proseguire una vertenza che comporta elevate spese legali.
Quando, nonostante il consiglio, si va davanti al giudice, spesso compaiono lunghe liste di testimoni: le badanti, da un lato, vogliono dimostrare la loro dipendenza grazie a connazionali e colleghe, mentre le famiglie chiedono una mano ai vicini per smentire, ad esempio, l’impiego domenicale. Attenzione alle false testimonianze, però: se si dicono bugie si rischia il penale.