Ancora fa parlare di sé in Borsa il titolo del Monte dei Paschi di Siena. E’ ormai ufficiale che tra pochi giorni si conoscerà il piano di salvataggio dell’Istituto. Verranno acquistati 10 miliardi di sofferenze ed altri 5 miliardi verranno reperiti emettendo obbligazioni. Queste ultime, che rappresentano i 5 miliardi da recuperare presso i risparmiatori, si pensa che andranno a ruba: l’Istituto, infatti, è uno dei più grandi d’Italia.
Archivio mensile:Luglio 2016
Contro le truffe telefoniche: come fare ricorso al Corecom
Le truffe telefoniche, soprattutto riguardanti dispositivi mobili ed ADSL, sono all’ordine del giorno. Spesso si parla di importi anche significativi, ma è altrettanto vero che queste truffe sono perpetrate maggiormente verso stranieri ed anziani. Queste fasce di popolazione non sanno come difendersi e si trovano costrette, loro malgrado, a pagare. Per difendersi è necessario presentare un ricorso al Corecom, che è il Comitato di controllo delle comunicazioni che, a livello regionale, è deputato a convenire forme di accordo stragiudiziale in materia di telecomunicazioni.
Tanti sono i ricorsi presentati, ma altrettante sono le truffe. Si pensi che il Corecom, in uno degli anni precedenti, ha fatto recuperare ai consumatori oltre due milioni di Euro, che sarebbero rimasti nelle tasche dei gestori.
Per agevolarvi nel presentare un eventuale ricorso alleghiamo i moduli. Si può capire in cosa consista questo ricorso prendendo visione dei moduli prestampati, che potrete compilare anche autonomamente. Ovviamente, se si incontrano difficoltà nella loro compilazione, è possibile rivolgersi ad una associazione di difesa dei consumatori. Per maggiori chiarimenti siamo a vostra disposizione. Di seguito i documenti da scaricare.
Ancora sofferenze bancarie
In questi giorni l’Europa sta rivedendo le stime di crescita perché si prevede uno sviluppo inferiore a quello previsto. Bisogna, quindi, rivedere tutti i conti; il ministro dell’Economia italiano ha suggerito alle banche di rivedere le stime delle sofferenze bancarie in difetto, perché sembrerebbero abbastanza gonfiate. Questo è comunque un campanello d’allarme dell’andamento dell’economia. Le sofferenze si rifletteranno inevitabilmente sui beni di consumo in modo significativo, laddove i consumatori dovevano ricorrere alle banche, perché queste ridurranno le linee di credito.
Canone Rai nelle bollette dell’energia elettrica
Come preannunciato, nelle bollette del mese di luglio dell’energia elettrica è arrivato parte del canone Rai. Tutti pensavano che il canone venisse diluito in tre rate, ma così non è stato. Infatti, ad ogni bolletta è stato aggiunto l’importo di 70 Euro, il che rappresenta più di due terzi del canone. Più che una tassa, che quindi darebbe diritto a dei servizi, sta diventando una vera e propria imposta. Si stimano 23 milioni di contratti di fornitura di luce, per cui, alla fine, il governo incasserà 2,3 miliardi di Euro.
Bollette energetiche illegittime
Il Tar della Lombardia ha giudicato illegittime le bollette energetiche emesse dal primo luglio 2016, in quanto l’aumento del 4,7%, a fronte di una diminuzione dei costi energetici globali sostenuti dai gestori energetici, non è assolutamente giustificato. Questa pronuncia del Tar della Lombardia è avvenuta a seguito di un esposto di un’associazione di consumatori. Vedremo i prossimi giorni se altre pronunce saranno emesse da qualche altro tribunale amministrativo di altre regioni. Certamente questa sentenza farà giurisprudenza. Per ogni informazione si suggerisce di rivolgersi ad un’associazione di consumatori.
Turismo, come reclamare?
Con l’avvento dell’estate si è intensificata l’attività turistica. Inevitabilmente sono aumentate anche le insoddisfazioni da parte dei consumatori per il servizio ricevuto. In tal caso, cosa fare? Bisogna motivare il reclamo inviando una lettera raccomandata entro e non oltre 10 giorni dalla data del rientro. La cosa è molto semplice, ma se non viene eseguita non si è più in tempo per reclamare. Ogni caso poi è a sé, ma la regola generale è questa.
Ricevute di pagamento: quando buttarle?
Tutti i pagamenti che effettuiamo, qualsiasi sia il motivo, comportano la consegna di una ricevuta, che va conservata per un determinato periodo di tempo al fine di provare l’avvenuto pagamento. Il periodo trascorso il quale si può buttare la ricevuta è variabile, e dipende dal motivo del pagamento: fattura di un artigiano, conto dell’albergo, acquisto di un bene, utenza, imposte e tasse richiedono tempi diversi.
Data la mole di documenti da conservare, può capitare che si smarriscano ricevute, oppure che vadano buttate per errore. Nel caso in cui arrivi la richiesta di dimostrare un avvenuto pagamento, se non si è in grado di recuperare il documento, vale la regola di valutare se la richiesta arrivi nei tempi giusti: se la richiesta è effettuata oltre il tempo limite, infatti, essa è da considerarsi nulla, e nulla deve essere dimostrato. Se si hanno dei dubbi, un associazione di consumatori può essere sicuramente d’aiuto.
Conservare lo scontrino, documento che prova l’acquisto
Lo scontrino fiscale o la ricevuta di pagamento bancomat costituiscono due dei fondamentali documenti che comprovano l’acquisto di un bene. Perché raccomandiamo di conservarli? Perché nel periodo estivo si è soliti fare tanti piccoli acquisti e buttare lo scontrino o la ricevuta del pagamento bancomat. Occorre ricordare quindi, soprattutto nel periodo estivo ed in zone di villeggiatura, di conservare sempre il documento che comprova l’acquisto di un bene.
Riparazione di un bene in garanzia
Quando un bene è ancora coperto da garanzia, la riparazione è un accordo tra il rivenditore ed il consumatore. Si scende ad un compromesso, ovvero si accetta di rimanere senza il bene per un periodo di tempo concedendo al rivenditore la possibilità di ripararlo. E’, quindi, una concessione che il consumatore fa al rivenditore e non viceversa. I termini della riparazione hanno però dei limiti ben precisi, primo fra tutti la durata della riparazione. Legalmente si deve scrivere nella parte retrostante lo scontrino il periodo di durata della riparazione e la data di restituzione.
Se il rivenditore viene meno a questo fatto, il consumatore ha diritto ad un bene uguale a quello andato in riparazione o alla restituzione della somma spesa. È un aspetto fondamentale della garanzia che spesso porta il consumatore ad un’insoddisfazione, ingiustificata ma dipendente da sua negligenza perché la legge lo tutela come sopra detto.
Sofferenze bancarie
I crediti ritenuti inesigibili, chiamati sofferenze bancarie, sembrano uno dei nodi fondamentali del nostro sistema bancario. Essi ci sono sempre stati ma, adesso, ne esaltano la presenza. Infatti, fino a qualche mese fa, le sofferenze bancarie venivano acquistate da agenzie di recupero crediti. Erano operazioni importanti, perché si parlava sempre di somme molto cospicue. Dove sono finite queste agenzie di recupero crediti? Perché lo Stato non rivende ad esse le sofferenze bancarie e non le lascia più negoziare con l’agenzia di recupero crediti? Il dilemma esiste e, come al solito, pone diversi interrogativi.