Giorgio Israel ha insegnato per 42 anni matematica alla Sapienza di Roma e sostiene …”meglio leggere libri, ma i compiti servono”.
E pensa ciò:
– i genitori non devono aiutare i figli che devono fare da soli e abituarsi alla fatica;
– nella scuola italiana l’ideologia del successo formativo garantito è sbagliato, ci sono anche gli insufficienti;
-è sbagliato lasciare i ragazzi nell’ozio soprattutto di questi tempi dove sono invasi di informatica e stanno tutto il tempo con il cellulare in mano. Se si eliminassero i compiti per le vacanze passerebbero tutte le giornate su WhatsApp e poi leggono pochissimo;
– il tipo stantard di compiti delle vacanze non va bene: espressioni noiose e meccaniche, versioni ed esercizi di sintassi e grammatica …una specie di punizione!;
– L’idea che tutta l’estate non si faccia nulla è assurda e pericolosa;
– bisognerebbe leggere 3/4 libri magari concordati con l’insegnante in modo che l’alunno legga qualcosa che gli piace, libri divulgativi;
– il cervello va tenuto in allenamento;
– i compiti vanno fatti in modo intelligente: un po’ ogni giorno;
– è importante applicarsi da soli su quello che si è sentito a scuola. Lo sforzo di cercare da soli e un fare dove l’alunno può rendersi conto se ha capito o no. In questo modo i ragazzi vengono educati ad affrontare le difficoltà;
-gli insegnanti possono più facilmente rendersi conto delle difficoltà degli alunni e intervenire con azioni di rinforzo.
E adesso potete decidere cosa pensare dei compiti delle vacanze avendo al vostro “arco” delle motivazioni che potrete valutare e condividere!!!
(M.M.)