Il codice del consumo prevedeva – poi spiegheremo perché si parla al passato – che l’acquisto di prodotti fosse effettuato in sedi commercialmente idonee.
Ad esempio, per l’acquisto di prodotti di abbigliamento, il negozio doveva essere un negozio di abbigliamento. Per l’acquisto di prodotti, quindi, il negozio doveva essere commercialmente idoneo: questo per garantire al consumatore che il venditore fosse preparato e conoscesse a fondo il prodotto che proponeva.
Oggi non è più così. Una vendita di un prodotto o di un bene può avvenire in un luogo qualsiasi, non essendoci più il vincolo della sede commercialmente idonea. Possiamo comperare, come ironicamente risaputo in giro, anche la lavatrice in banca.
Questo solo per affermare che i tempi cambiano; di conseguenza, anche il codice del consumo non è più perfettamente aggiornato, come si diceva in altre recensioni, per il recepimento di direttive europee ed anche altre leggi nazionali.
Per tutto quello che il codice del consumo non prevede si fa riferimento al codice civile.
Sedi dei contratti di acquisto “commercialmente idonee”: a tutela del consumatore, un venditore preparato
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