La moneta elettronica è praticamente saltata, lasciandosi dietro un “buco” da 450 milioni di dollari spariti.
Oggi è saltata un’altra piattaforma, Flexcoin. E’ un’ecatombe, ma chi si è intascato tutti questi soldi? Chiunque poteva generare bitcoin, ma nessuno li garantiva, o almeno in parte.
E adesso?
Archivio mensile:Marzo 2014
ANTITRUST: MULTE MILIONARIE
L’antitrust ha comminato oltre cento milioni di euro di multa a Roche e Novartis, le due note case farmaceutiche svizzere.
Sembra abbiano fatto “cartello” per dissuadere l’uso di un economico farmaco contro il glaucoma senile a vantaggio di uno, di maggior costo, ovviamente di loro produzione.
ARSENICO? NO, GRAZIE.
E’ quello che dicono acune migliaia di cittadini romani, avvisati con inaudito ritardo della presenza di tracce di arsenico, nell’acqua dei rubinetti, superiori al consentito.
Per televisione hanno mostrato un punto di analisi dell’aqua e questi, con estrema puntuaità, l’avevano segnalato. Ancora una volta la burocrazia si è messa di traverso, e la popolazione è stata avvisata solo dopo oltre un mese!
TARENZ: SARA’ LA NUOVA TASSA-IMPOSTA?
Marzo sarà il mese delle imposte, più che delle tasse.
Aumenteranno i carburanti, gli enti locali potranno variare le aliquote delle tassazioni sugli immobili non prima di aver rivisto gli estimi catastali, che difficilmente verranno calcolati per difetto; si passerà dal calcolo “per vani” a quello a “metri quadri” comprendendo così anche terrazze, garage e cantine? Speriamo che escludano le parti comuni condominiali. Almeno quelle!
BITCOIN SALTATO?
Quando qualche giorno fa il sito di Mt Gox – la principale piattaforma di compravendita di Bitcoin al mondo – era sparito nel nulla, si era immediatamente diffuso l’odore di crack milionario. E oggi la faccenda si complica ulteriormente. Perché arriva direttamente dal Giappone, e da Tokyo più preci-samente, la notizia che Mt Gox non solo ha inoltrato una domanda di bancarotta protetta, ma addi-rittura il tribunale della capitale nipponica questa domanda l’ha già accolta.
È stato Mark Karpeles, il ceo di Mt Gox, a dare l’annuncio ufficiale in diretta Tv. Karpeles si è scu-sato pubblicamente con tutti gli utenti, facendo un lungo inchino davanti alle telecamere e ammet-tendo che alla base del crack c’è una debolezza strutturale del sistema di sicurezza del sito. Da un punto di vista prettamente analitico, si può dire che con la sparizione di Mt Gox si siano nebulizzati 750mila Bitcoin di proprietà di migliaia di utenti (più altri 100 mila di proprietà della stessa socie-tà). Che in valori reali ammontano a una perdita di circa 473 milioni di dollari (345 milioni di euro).
E adesso chi paga? I possessori di bitcoin, che restano con niente in mano.