Archivio mensile:Maggio 2010

DISCIPLINE BIONATURALI: RISCHI PER IL CONSUMATORE?

La risposta è “sì”, qualora riuscisse il colpaccio di equiparare gli operatori di tali discipline alle Estetiste|
A lanciare l’allarme è la “Federazione Italiana Shiatsu”, che si rivolge anche al CTCR con la seguente ed eloquente lettera: “Con la presente, quale Federazione Italiana Shiatsu, sottoponiamo a codesta Associazione il seguente quesito:
La PdL Milanato intende attribuire alle estetiste l’esercizio in esclusiva delle Discipline Bio Naturali tra cui lo Shiatsu; questa attribuzione viene fatta nell’ambito di un iter formativo che ha tutt’altro indirizzo e nel quale solo un ridotto numero di ore potrà essere dedicato alla pratica e allo studio dello Shiatsu.
Come Federazione Italiana Shiatsu che associa solo Operatori con iter formativo triennale finalizzato a quest’Arte (monte ore superiore alle 700) riteniamo tale disegno di legge dannoso per gli utenti che verrebbero privati della possibilità di avvalersi dell’opera di Professionisti con formazione specifica nelle singole Discipline Bio Naturali.
Chiediamo pertanto a codesta Associazione una risposta in merito e un appoggio a tal proposito.”

Dalla lettura di questa lettera è chiaro il rischio di sottoporsi ad un trattamento qualitativamente molto inferiore a seconda dell’operatore che lo pratica. E’ veramente intollerabile che un Consumatore riceva un surrogato di ciò che chiede, pagandolo al prezzo del prodotto buono. Forse non si può parlare di truffa, ma l’ipotesi non è così remota.

Detto questo, sarebbero graditi i vostri commenti sull’argomento.

CRACK PARMALAT

26 Maggio 2010 – Tribunale di Milano, Corte d’ Appello. Confermata la condanna a 10 anni di reclusione a Tanzi per il crack Parmalat. Tanzi dovra’ risarcimento alle parti civili di 100 milioni a titolo di provvisionale. Condannati a 2 anni e 6 mesi anche Silingardi e Bonici. Ora i Giudici hanno 90 giorni per depositare la sentenza.

SALVIAMO GLI ORSI DELLA LUNA

A fine marzo in Emilia Romagna sono stati sequestrati dalla Guardia Forestale medicinali illegali e potenzialmente pericolosi per la salute.

Il controllo su 45 esercizi commerciali specializzati ha portato a 7 sequestri tra Ravenna, Forlì-Cesena, Bologna e Rimini.

Nella maggior parte dei casi si tratta di prodotti importati dalla Cina e utilizzati nella medicina alternativa per curare malattie muscolari, reumatismi, asma, ma anche semplicemente con funzioni afrodisiache e contenenti pene essiccato di pantera, ossa di macaco, ghiandole di cervo muschiato ecc…

Presso il deposito della forestale dell’aeroporto Marconi di Bologna assieme a “macabri trofei” come il leone impagliato e le corna di antilope, da grattugiare come parmigiano contro la pressione bassa, c’è un gran quantitativo di medicamenti che vanno dalle pastiglie di rinoceronte allo sciroppo a base di bile d’orso.

Questo raccapricciante commercio che avviene contravvenendo alle normative CITES (la convenzione di Washington sul commercio delle specie di flora e fauna in via di estinzione), ha anche un prezzo enorme in termini di sfruttamento e sofferenza animale.

La bile d’orso ad esempio viene ottenuta attraverso un crudelissimo procedimento che sottopone l’animale, immobilizzato in gabbie/bare con un catetere infilato nell’addome, ad anche 20 anni di inimmaginabili torture e sevizie. Boicottare i prodotti illegali non è l’unica strada praticabile.

L’Associazione “Salviamo gli orsi della Luna” con sede a Bologna, supporter di Animals Asia Foundation (ente benefico internazionale che si batte per la chiusura delle fabbriche della bile), promuove iniziative di sensibilizzazione e di denuncia (mostre, convegni, banchi di raccolta firme).

Recentemente ha lanciato la campagna “Adottiamo un orso” per dare un segnale concreto contro questo scempio e fungere da raccordo per realizzare un sogno che a livello individuale potrebbe risultare proibitivo, dato che la cifra da raggiungere è ragguardevole (ca.10.000 euro).

Adottare un orso significa sostenere i costi delle cure veterinarie, delle operazioni chirurgiche e della lunga riabilitazione di cui necessita una volta sottratto alle fabbriche e rimesso in libertà in oasi protette (molti hanno tumori, infezioni croniche, arti atrofizzati, alcuni di essi sono ciechi e circa un terzo sono mutilati).

Si può aderire all’iniziativa mandando un contributo attraverso il bollettino allegato alla rivista (qualsiasi cifra è importante!).

Per informazioni su questo tema, le attività promosse da Salviamo gli Orsi della Luna e l’andamento della raccolta fondi, è possibile visitare il sito www.orsicinesi.org o telefonare al num. 333-4285644.

Per contribuire economicamente, considerando che qualsiasi cifra va bene, si possono utilizzare i seguenti riferimenti:

BOLLETTINO POSTALE: ccp n.99741712 oppure

BONIFICO BANCARIO: IBAN: IT31R0760103200000099741712 (ABI 07601-CAB 03200)

intestato a: Ass.SALVIAMO GLI ORSI DELLA LUNA

Causale: Progetto “Adottiamo un Orso”