Il decreto della Corte di Appello di Genova, Sezione Terza, alla quale ci siamo rivolti – ed avanti alla quale abbiamo discusso il ricorso all’udienza del 6 marzo u.s. al cui esito il Collegio si era riservato – nell’interesse dei Soci che hanno conferito il mandato, per richiedere condanna dello Stato, e dunque risarcimento del danno, ai sensi della “Legge Pinto” conseguente alla eccessiva ed irragionevole durata del procedimento penale “Merchant” è stato, come sapete, pronunciato, ma il risarcimento non lo riteniamo congruo. Per lo scopo il legale darà ingresso, finito di raccogliere i consensi richiesti, a ricorso per Cassazione avverso detto decreto onde istanziare la quantificazione di somma maggiore. Quanto dovuto sarà comunque nel frattempo corrisposto dallo Stato, cioè dal Ministero della Giustizia non oltre il prossimo anno, plausibilmente nel primo semestre. Ad inizio di ogni anno, infatti, il Ministero costituisce dei fondi ad hoc per le condanne ex legge Pinto.
Per quanto concerne il condannato in via definitiva del processo “Merchant Union” ormai finite le indagini sui beni investiremo la competente Procura della Repubblica, in mancanza di offerta risarcitoria, per omessa ottemperanza alle sentenze contenenti provvisionali a favore delle parti civili e per intestazione fittizia di beni. Non crediamo che il condannato intenda scontare altri anni aggiuntivi di detenzione.
FALLIMENTO MERCHANT UNION
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